Luca Janovitz-Premio Critica VOCI DALLA PIAZZA.jpg

Ė indubbio che l’era in cui viviamo è caratterizzata dalla social network generation. Internet è una realtà diventata ormai protagonista nella vita quotidiana di tutti noi, è dunque del tutto naturale pensare che per la musica d’autore emergente siano proprio le frontiere del digitale il mezzo principe su cui veicolare i propri lavori.

 In effetti se è vero che da una parte l’industria discografica, carnefice di se stessa, è del tutto moribonda è altrettanto vero che oggi Social Network e Music Store rappresentano un’ opportunità di visibilità strepitosa che solo pochi anni fa era del tutto impensabile.

 Succede però che questa opportunità stia diventando sempre più una sorta di claustrofobia artistica. Cantautori o presunti tali vivono e condividono la propria identità solo ed esclusivamente on line. In un panorama dove, per innumerevoli motivi di mercato e di cultura generale,  è estremamente difficile poter suonare live per proporre i propri brani inediti sembra che l’unico palco plausibile per la musica d’autore italiana emergente sia proprio rappresentato dalla rete.

 Da questa tendenza di musica virtuale è possibile rispondere con una controproposta concreta, tangibile e reale, ovvero mettersi in discussione, salire su un palco vero, suonare la propria musica dal vivo avendo un contatto diretto con un pubblico fatto di carne e ossa e non di byte.

 Tra la lobby dei finti reality televisivi e dei network radiofinici nazionali che ormai pianificano musica nei loro palinsenti solo a fronte di investimenti e accordi commerciali esiste uno spazio in cui è possibile proporre la propria musica in una dimensione live così com’è naturale che sia per un’artista.

 Mi riferisco alla corposa realtà composta dai festival di musica d’autore, da quelli più noti fino ai meno conosciuti, tutti possiedono una caratteristica comune estremamente rara e preziosa in questo periodo: dare modo a un artista emergente di farsi un’esperienza di palco.

Dunque smettiamo di fare dischi in casa concepiti solo per essere linkati nei social network. Prendiamo le nostre canzoni e andiamo a cercare un vero pubblico che possa applaudirti o fischiarti in tempo reale. Per quanto possa essere piccola la mia esperianza posso affermare che le platee incontrate nei festival ai quali ho partecipato sono quelle che hanno dato maggiore senso al mio progetto artistico che non cerca popolarità bensì emozioni. Oscar Wilde diceva  “L’arte non deve mai tentare di farsi popolare. il pubblico deve cercare di diventare artistico”, io  sostengo questa tesi cercando di concretizzarla tra i palchi dei festival della musica d’autore.

 

Luca Janovitz

 

 

 




Devi essere registrato per inserire un commento.

Commenti

Questo articolo è stato inserito il lunedì, maggio 9th, 2011 alle 10:11 nella categoria Senza categoria.
Puoi seguirne ogni commento attraverso il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento, oppure un trackback dal tuo sito.

 
4 Commenti

  1. alfredo on maggio 10, 2011 15:49

    Ciao. Trovo molto interessante quanto esponi nell’articolo che hai pubblicato. Purtroppo, in italia ci somo festival e concorsi destinati ai cantautori emergenti che si comportano in maniera del tutto identica ai talent, sia nella scelta dei concorrenti che in quella dei giurati. Io, come te, penso che il pubblico debba essere scolarizzato in fatto di cultura musicale. Il problema dell’analfabetismo musicale nasce nelle scuole, dove non si insegna l’ascolto, continua nei media (Radio e Terlevisione) e purtroppo continua nei concorsi, e in tutto quello che ruota attorno alla musica e che di essa si nutre.
    Mi scuso con chi mi troverà polemico, ma ho il vizio di dire quel che penso, e su questo argomento penso quel che ho detto.

  2. admin on maggio 10, 2011 16:37

    Ciao caro Alfredo! E complimenti per il bellissimo commento nel quale fai una analisi perfetta e condivisibile! Ma mi sento di risponderti, personalmente e sentendomi parte in causa per 2 motivi:
    1) sono il produttore di Luca Janovitz, e lo scrivo con orgoglio perchè autori che scrivono testi così intelligenti e innovativi sono assolutamente rari.
    2) sono (indegnamente) vicepresidente di FIOFA, la Federazione che riunisce i migliori organizzatori di Festival d’Autore e Produttori indipendenti, e all’interno dei nostri Festival federati la pensiamo proprio come te.
    Non conosci FIOFA? Bene, fai un giro su http://www.fiofamagazine.com e potrai leggere molto sulle nostre iniziative. Potrai pure iscriverti come artista o compositore, il primo anno è totalmente “gratuito” e potrai usufruire di numerosissimi servizi. Certo, SERVIZI perchè noi consideriamo i FESTIVAL “d’AUTORE” l’unica alternativa al degrado dei reality (detti anche irreality!) che devono essere formativi ed essere soprattutto delle OPPORTUNITA’.
    Luca Janovitz ha ricevuto molti premi suonando le sue canzoni in numerosi Festival. Ha ottenuto visibilità mediatica tramite riprese televisive e diffusione con il ns ufficio stampa.. e gratuitamente. Ti invito quindi a chiamare il nostro Presidente: il M° Pino Scarpettini ( presidenza@fiofa.net ) e chiedi tutte le informazioni che desideri. Iscriviti “gratuitamente” alla Federazione. Ti aspettiamo a braccia aperte per dimostrarti che non “tutti i Festival” sono uguali.
    Buona Musica
    Mario Fabiani

  3. alfredo on maggio 11, 2011 08:26

    Grazie per la risposta evidentemente attenta e partecipata. Sono felice di apprendere che in giro ci siano persone che danno alla musica il proprio contributo in maniera così competente. io tengo a ribadire ancora una volta che condivido pienamente il pensiero di Luca e il tuo, ma sono purtroppo altresì consapevole dell’esistenza di una situazione non propriamente felice per la musica in Italia. Visiterò sicuramente il Vostro sito e magari prenderò contatti col Vostro Presidente.
    Grazie A presto Alfredo

  4. admin on maggio 11, 2011 09:06

    Grazie a te Alfredo! E spero di conoscerti presto e ascoltare la tua musica.
    Un abbraccio

    Mario Fabiani

ISI PRODUZIONI is Spam proof, thanks to hiddy's developers