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“IL PERSONAGGIO” articolo di Giulia Farsetti

Mario Fabiani, artista, compositore e discografico di fama riconosciuta, ha scelto le colline scandiccesi di San Vincenzo per continuare la sua carriera lavorativa immerso nella bellezza del verde e circondato dalla sua famiglia.
Abbiamo avuto la possibilità di rivolgergli qualche domanda sul suo lavoro, sulla musica e su Scandicci… una chiacchierata interessante con un uomo da mille sfaccettature.

COME NASCE LA PASSIONE PER LA MUSICA?

“E’ una passione che nasce da bambino, quando ho iniziato a suonare pianoforte con studi classici e successivamente avvicinandomi alla musica moderna, con lo studio della chitarra, e al rock e al blues, suonando nella band del Maestro Paolo Amulfi.
Nella mia adolescenza e nella giovinezza mi ha aiutato molto suonare nelle orchestre che si trovavano frequentemente nei locali e nelle discoteche, perché tutto ciò mi ha permesso di avvicinarmi ancora di più agli studi in conservatorio in Composizione e strumentazione per banda ed esperienze importanti all’estero come il Master in Music Production a Boston.
Ricordo con piacere un episodio ero giovane e, praticamente ancora autodidatta, girovagavo per gli studi di registrazione di radio e, soprattutto, tv locali con la mia Ape con tutti gli strumenti sopra. Registravo jingles pubblicitari, allora molto in voga… praticamente un one man band!”.
Poi ha aperto lo studio “Idea Suono”, che nei primi anni ’90 si distinse notevolmente da tutti gli altri studi di registrazione…
“Si, dopo aver svolto le prime esperienze come arrangiatore ho pensato di aprire lo studio “Idea Suono”: grazie al know-how di quel periodo e alle conoscenze acquisite, le collaborazioni sono tante e importanti: Biagio Antonacci, Lee Konitz, gli Stadio, Irene Grandi, Pupo, Nilla Pizzi, DolceNera, Syria, e la lista è ancora molto lunga. Inoltre, “Idea Suono” mi ha dato la possibilità di relazionarmi anche con artisti emergenti, tramite case discografiche come la Sony Music, rinsaldando la mia passione verso la produzione discografica, che continuo tutt’ora”.

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A UN CERTO PUNTO, A “IDEA SUONO” SI AGGIUNGE “IMMAGINE”… COME MAI?

“Il rapporto di fiducia e di stima che si creava con l’artista, lo portavano a chiedere consigli a me su come avrei girato il videoclip: ecco quindi la necessità di introdurre anche una sala montaggio e risorse nel settore broadcast, che uso molto spesso anche adesso per girare videoclip su You Tube; prima si girava in pellicola e ora in digitale, ma le esperienze di quegli anni si sono rivelate molto utili”.

E ADESSO?

“Adesso mi dedico a fare il papà e alla mia passione di produzione discografica con la mia etichetta ISI Produzioni nella campagna di Scandicci.
Ho più tempo e sono più lucido per guardarmi intorno, per ascoltare il lavoro che mi mandano giovani musicisti; continuo a scrivere e a curare tutti i piccoli dettagli.
Come un artigiano della musica, magari mi ritrovo con l’artista a fare due accordi o a scrivere qualche verso sulla riva della Pesa, un po’ come tornare indietro nel tempo…”.

LA DISCOGRAFIA NON E’ PIU’ QUELLA DI UNA VOLTA,
COME SI PERCEPISCE NEL SETTORE?

“La discografia ha indubbiamente subito un processo di trasformazione: se prima con il vinile e il cd c’era molto lavoro per le case discografiche, adesso con il supporto fisico “morto” non ci può essere lo stesso tipo di lavoro di un tempo… non è peggiorato, è solo diverso.
Nonostante ci siano software che ti permettono di aggiustare la voce, creare arrangiamenti da solo con il PC, il momento decisivo rimane il live: se dal vivo non sei intonato, non hai carisma, non hai quel quid in più per interagire con il pubblico, non sei nessuno.
Così come nei reality: tranne alcuni sporadici artisti (vedi Marco Mengoni o Emma), i talent show sono dei karaoke, dove chi non ha una conoscenza di base, una voce nuova e un forte carisma, rimane alla tv per poche settimane e di niente più.
Io mi impegno a trovare ragazzi che suonano in giro, scrivono le canzoni, insomma, sudano (paragonabili ai Litfiba o ai Negrita che furono): questo mondo resiste, quello della tv no”.




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