GLI EQUALIZZATORI
Le frequenze che l’orecchio umano riesce a sentire sono tra 20hz e i 20.000hz.
Quando un suono, trasformato in segnale elettrico da un microfono, entra in un mixer,
viene elaborato dai circuiti di equalizzazione che modificano le sue frequenze.
L’equalizzatore è quel circuito che consente di aumentare o diminuire una certa frequenza,
senza modificare le atre, ed è assolutamente necessario sia durante la ripresa microfonica (per correggere carenze del microfono a volte non perfettamente idoneo) o durante il missaggio,
quando si passano ore ed ore sul mixer per completare il progetto finale.
Gli equalizzatori possono essere di diversi tipi:
“PARAMETRICI”
che si dividono in:
COMPLETAMENTE PARAMETRICI
Questo equalizzatore è presente nei migliori mixer professionali, e può modificare completamente la campana di equalizzazione, cioè LA FREQUENZA, IL GUADAGNO, IL FATTORE DI MERITO o CAMPANA (Q).
I mixer di fascia alta come hanno 4 bande di equalizzatore parametrico, bassi,mediobassi,medio alti, alti.
Molti altri mixer come Neve o il modello G di SSL raffigurato in basso, hanno solamente (solamente si fa per dire) i controlli completi di campana nei medio bassi e nei medio alti, mentre sulle basse e alte frequenze ci sono solo i controlli di guadagno e frequenza.
Si tratta dei due marchi più prestigiosi del mondo, e non ci si deve preoccupare di questa “carenza”, poichè l’estensione dei controlli centrali è estremamente potente.
Poi ci sono i SEMIPARAMETRICI di fascia più bassa, che hanno 4 bande di intervento,
ma la CAMPANA nei controlli centrali è fissa, e nelle alte e nelle basse ci sono degli SHELVING detti anche “equalizzatori a scaffale, che hanno solo il guadagno e una frequenza di taglio fissa.
Le frequenze fisse variano da mixer a mixer.
I migliori hanno: nelle basse un interruttore che la varia da 60 a 100hz,
e nelle alte un interruttore che varia da 8000 a 12000hz.
In mixer più economici hanno proprio i tagli fissi, in genere 80hz in basso e 10000hz in alto.
Poi nei mixer meno costosi vengono inseriti solo gli EQUALIZZATORI DI PICCO, dove i valori di frequenza e la campana sono fissi. E’ possibile cambiare solo il guadagno, e le frequenze in genere vengono divise in bassi, medi, alti.
EQUALIZZATORE GRAFICO
Quello grafico è un tipo di equalizzatore composto da una serie di equalizzatori a campana.
La larghezza della campana varia secondo il produttore e il tipo di uso si deve fare.
Questo tipo di equalizzatori si dividono in 3 tipi:
ad 1 ottava ( 1o bande)
a 1/2 ottava (20 bande)
ad 1/3 di ottava (31 bande)
Il primo un tempo si trovava spesso negli impianti hi-fi,
il secondo era rivolto ad i musicisti, ancora oggi si trova in alcuni ampli per basso,
il terzo tipo era molto in uso nelle sale di registrazione.
L’uso tipico dell’equalizzatore a terzi di ottava nelle regie degli studi professionali,
era di inserirlo tra il mixer e l’amplificatore delle casse, per correggere tramite l’equalizzazione
gli eventuali problemi acustici della regia stessa.
Oggi fortunatamente si preferisce correggere i problemi delle onde stazionarie e di riflessioni eccessive correggendo “fisicamente” la regia, con trappole, RPG, tagli degli angoli ecc ecc,
e non fare più tagli drastici con l’equalizzatore che a volte peggioravano la situazione.
I FILTRI
Il filtro si utilizza per “ripulire”, cioè per togliere alcune frequenze del nostro segnale audio,
e si dividono in vari tipi, ma gli essenziali sono il FILTRO PASSA ALTO e il FILTRO PASSA BASSO.
I filtri di questo tipo, sono generalmente realizzati all’interno del canale di equalizzazione con circuteria passiva, e sono utilissimi.
Immaginiamo il canale dove abbiamo registrato la voce, dove oltre a questa abbiamo registrato tutti i rumori di palco, i bassi inutili dei passi, della cassa della batteria, dei rimbombi del basso, tutte frequenze che non servono a niente perchè le frequenze principali che ci interessano vanno dai 4000 a 8000hz.
Con un filtro “passa alto” potremo togliere tutto in un attimo, senza danneggiare il suono del nostro cantante.
Il contrario è scontato, immaginiamo di aver registrato un contrabbasso durante una session jazz, dove tutti i musicisti sono insieme nella stessa stanza.
Dentro al contrabbasso purtroppo avremo i piatti della batteria, il pianoforte in lontananza, insomma tutte cose che non ci servono, con un filtro “passa basso” aiuteremo tantissimo il nostro mix.
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