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Più di una volta ISI ha parlato di FIOFA, (l’acronimo di Federazione Italiana Organizzazioni Festival d’Autore) che è la nuova realtà nel panorama musicale italiano nata per valorizzare e ampliare gli sforzi di tutti i festival più sani e generosi dedicati alla musica emergente di qualità, in particolare a quegli artisti e autori impegnati nella cosiddetta arte- canzone. Ma oggi vogliamo per spiegare chi c’è dietro questa grande iniziativa, cioè Pino Scarpettini.
Pino Scarpettini è un  musicista, altrimenti non si spiegherebbe il grande  sentimento  che lo spinge a lavorare così tanto per gli artisti:  ne condivide l’anima.Pino è anche  autore, sceneggiatore e regista, ed è così che spiega il perchè del suo progetto FIOFA (nella quale anche ISI Produzioni si è affiliata).

Il perché della Federazione:

Forse non ci facciamo caso perchè distratti dalla quotidianità dei problemi che ci circondano…. ma la nostra vita è sempre stata scandita dalla musica, ognuno ha la propria colonna sonora e chi, come noi, vive per e nella musica forse riesce a percepire più forte il suo grande messaggio. Ed è per questo che chi intraprende questa strada, parliamo ovviamente di artisti e autori, deve sapere che fa una vera e propria scelta di vita, che diventa “professione” proprio come indotto di questa “scelta”.

Avendo vissuto tutte le problematiche di chi fa musica e ne vuole fare una professione e, perchè no, una via per il successo, riteniamo di aver acquisito un sufficiente bagaglio di esperienza in tanti anni di attività per decidere di impegnarci nella lotta al fine di migliorare le condizioni degli artisti ed autori, nuovi ed emergenti. Questa federazione nasce dall’incontro, appunto, di tante realtà animate da questo identico desiderio ed obiettivo, con volontà ed entusiasmo.

per contatti:

presidenza@fiofa.it

www.fiofamagazine.com

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scarpettini di cioccio.jpgPino Scarpettini2.jpgScarpettini New Trolls.jpg

Qui di seguito pubblichiamo un intervista a Pino Scarpettini molto interessante:

INTERVISTA A PINO SCARPETTINI DEI “TROLLS”

di DOMENICO GIORDANO e GIUSEPPE LANARI

“All’inizio c’era lui. Era quasi la metà degli anni sessanta quando il signor Scarpettini Giuseppe da Livorno ma trapiantato a Genova incontra Vittorio De Scalzi e da lì ha origine la più instabile miscela che la storia del rock italiano ricordi. Una vicenda che, per la sua complessità, ancora oggi suscita l’attenzione di un pubblico che forse non è soltanto quello della musica leggera. Dalla quale si dipana tutto un sottobosco di sigle ed esperienze artistiche differenti, ma anche un retrogusto un po’ amaro di patrocinatori legali e aule giudiziarie, di carabinieri che arrivano per impedire lo svolgimento dei concerti…

Abbiamo avuto anche noi la fortuna di imbatterci in Pino Scarpettini, fondatore dei “Trolls” e in seguito fin dagli anni settanta noto musicmaker, animatore di progetti artistici che lo vedono al giorno d’oggi ancora sulla breccia. Da componente degli “Omelet”, apprezzato gruppo vocale che annovera al proprio attivo anche la partecipazione a un festival di Sanremo, all’ensemble gospel della “Rosa del Tirreno” e finalmente all’invenzione del “Premio Rino Gaetano”, la manifestazione dedicata alla canzone d’autore nel contesto della quale il nostro ha saputo mettersi in evidenza come talent-scout e “scopritore” (perché no “riscopritore”, quando si è trattato di riportare alle dimensioni più consone talenti frettolosamente abbandonati da pubblico e case discografiche come Mario Castelnuovo, Mimmo Cavallo, Ivan Graziani…).

A Scarpettini abbiamo chiesto di ripercorrere tutta la sua carriera, dagli esordi con i “Trolls” alle successive esperienze, convinti che non ci siano molte persone che come lui abbiano attraversato da protagonisti la musica leggera italiana dalla metà degli anni sessanta in poi e che possano contribuire a far luce su quella nebulosa per molti aspetti ancora oscura che è la storia dei “New Trolls” e relative ramificazioni.

1 -Ovviamente cominciamo dai “Trolls”, riferendoci in particolar modo alle origini. Si dice che questi esistano già prima del ’66 e che loro leader sia proprio Pino Scarpettini. In un sito è scritto che Scarpettini faceva parte del gruppo degli “Astratti”, nei quali De Scalzi fu occasionalmente coinvolto (il festival di Quinto, quando sostituì un elemento della formazione originale)

Il ceppo originario nasce nell’inverno tra il ‘64 ed il ‘65, anno in cui si fecero vari provini da uno dei quali nacque “DIETRO LA NEBBIA”. Nel ‘62-63 creai il gruppo degli “ASTRATTI” e nel ‘64 transitò De Scalzi in sostituzione di un elemento al “Festival di Quinto”. In quel periodo mi ero trasferito a Genova per studi musicali, finendo l’esperienza “Astratti” ed iniziando la collaborazione con Vittorio.

2 – Anche De Scalzi ha un proprio gruppo, i “Goldfingers”. Sempre per la stessa fonte di cui sopra, è De Scalzi ad invitare Scarpettini a far parte di questo complesso ma è quest’ultimo a propugnare il cambiamento di denominazione in “Trolls”, avendo visto il famoso elfo di pezza nella vetrina di un negozio in Galleria De Ferraris. E’ tutto vero o c’è qualche tassello da mettere a posto?

Infatti Vittorio mi invitò ad entrare nel gruppo dei “GOLFINGERS”. Dopo la mia entrata, qualcosa iniziò a cambiare, iniziando dal nome che io individuai in un negozio dal famoso folletto portafortuna, il “Troll”, e proposi il cambio di nome, direi subito accettato con entusiasmo.

3 – Partito da Livorno, t’inserivi in una scena beat genovese (ligure, più in generale) che si presentava in modo molto vivace. C’erano numerosi bravi musicisti, svariati complessi come quelli che avrebbero dato i natali agli altri componenti dei “New Trolls” e altri gruppi di cui almeno è rimasto il nome. Che ricordi hai di questa scena?

Della scena genovese porto un gran bel ricordo, c’era un fermento e ci divertivamo veramente. Andavamo fortissimo vincendo a destra e sinistra innumerevoli festival tra i quali quello di Quinto, ma come “Trolls”.

4 -Com’erano gli “Astratti” e i “Goldfingers”? Ti è mai capitato di ascoltare “Pay e i Terremoti” (il primo gruppo di Giorgio D’Adamo) o i “Jet” dei primi “Ricchi & Poveri” nei quali il batterista era Gianni Belleno? Hai mai incontrato, a parte De Scalzi, qualcuno dei “New Trolls”? Hai avuto frequentazioni amichevoli o collaborazioni artistiche con loro?

Mi ricordo benissimo degli altri gruppi emergenti con i quali facevamo una sorta di “gara” per la supremazia nel territorio… “Terremoti”, “Jets” come no, era motivo di miglioramento e studio continuo… Ma il punto di riferimento era Milano dove andavo spesso a prendere contatti ed a proporci alla discografia, il locale mi stava stretto e guardavo avanti, probabilmente facendo la strada agli altri… Ecco perché non ho avuto frequentazioni amichevoli o collaborazioni artistiche all’infuori di Vittorio (che quasi mi blindava), mentre lui era più inserito nel territorio, ovviamente.

5 – Il momento “topico” di questi primi “Trolls” è rappresentato dalla partecipazione al “Trofeo Davoli” per i complessi, la prima edizione che si svolge appunto nel ’66, e che vede una grande affermazione del gruppo che si piazza in terza posizione. Puoi raccontarci questa avventura, a partire dalle selezioni per arrivare alla serata finale? Hai qualche ricordo degli altri concorrenti?

Certo il periodo del “Rapallo-Davoli” è stato sicuramente il più emozionante e pieno di soddisfazioni…Ed in effetti eravamo i veri vincitori del concorso, solo che non potevano far vincere un gruppo “ locale”…E tra noi ed i “Corvi”, che guarda caso erano di Parma, città della “Davoli”… Come si dice tra i due litiganti il terzo gode e vinsero i “Mat 65”… Naturalmente senza nulla togliere alla loro bravura. Mi ricordo che passammo tutte le eliminatorie e semifinali vincendo sempre. Inoltre facemmo anche moda con i nostri cappellini e i nostri gadgets, “fiammiferi con la nostra foto” e naturalmente con i piccoli “Trolls” ed il “grande Troll” quello gigante, marchiato 1964, l’originale che ancora conservo e che la casa madre inglese mi spedì dall’Inghilterra.

6 – Alla finale del “Trofeo Davoli” i “Trolls” parteciparono presentando un brano dei “Beatles” e una versione della “Paff… Bum…” di Lucio Dalla e degli “Yardbirds”. Com’era costituito il repertorio dei “Trolls”? Quali erano i brani che proponevano in concerto?

Alla finale portammo oltre ai celebri covers citati il nostro cavallo di battaglia, l’inedito “Dietro la Nebbia”…Uscito dopo il festival con “La Voce del Padrone-Columbia”…. In concerto “Beatles” prevalentemente, “Rolling Stones”… E i nostri brani.

7 – Avete mai effettuato, magari dal vivo, registrazioni di brani che non avete poi inciso nei dischi? Hai conservato qualche inedito?Purtroppo non ho niente di registrato dal vivo, ma qualcuno ce l’ha, forse…

8 – Alcune fonti fanno erroneamente coincidere la nascita dei “New Trolls” nel ’67 con una presunta scomparsa dei “Trolls”. Invece noi sappiamo che questi ultimi nel ’67 e anche negli anni immediatamente successivi risultano ancora ben attivi. Tant’è che al primo singolo realizzato nel ’66 (“Dietro la Nebbia/Questa Sera”) seguono altre sei incisioni a quarantacinque giri l’ultima delle quali “A Che Vale Vivere/Oggi Come Oggi” per la casa discografica “West Side” tre anni dopo. Che altro succede ai “Trolls” fra il ’67 e il ’69?

Esatto quel che dici, l’attività “Trolls” è andata avanti fino al ‘70/71 con tantissimi 45 giri, fino al giorno in cui con un atto per alcuni scellerato e per altri di grande saggezza ed altruismo, decisi di cambiare nome per l’enorme confusione creata con i cugini “NEW”. Per un periodo continuai col doppio nome “TROLLS-NEW IMPRESSION”…Un’ambivalenza che è durata diversi anni, forse fino al ‘ 75, quando facemmo un “Discoring” come “Trolls”. Poi basta dopo “New Impression” o “Nuova Impressione”… E la nascita degli “Omelet”.

9 – Secondo alcuni la partecipazione discografica di De Scalzi alle vicende dei “Trolls” è limitata al primo singolo realizzato, presumo entrambi i brani. Per lo stesso disco immagino che la formazione del gruppo sia quella “storica”, con Scarpettini, De Scalzi, Menin, Darini e Guido. Quali altri cambi intercorrono nei successivi quarantacinque giri?

La formazione originale del 45 giri “Dietro la Nebbia/ Questa Sera” è quella con Vittorio e gli altri citati da te, dei quali conservo un gran bel ricordo.Altri cambi: Luciano Milanese al posto di Vittorio, Beretta detto “Bunny” al posto di Giulio Menin. Poi il mio definitivo spostamento a Milano portò un cambio generale, non più genovesi, ma livornesi e milanesi.

10 – Ci hai anticipato che alcune incisioni, non i quarantacinque giri “ufficiali”, il gruppo li ha fatti per così dire per la pagnotta. Mi riferivo ai dischi pubblicati dalla “Combo Records”.Che era solita sfornare, pratica invalsa da molte case discografiche, versioni simili a quelle originali e pubblicarle allo scopo di ritagliarsi una fetta del ricco mercato dell’epoca. Ci haianche detto che, nel fare questo genere di operazioni, il gruppo realizzava anche cosette non disprezzabili come “Mi Scusi Sig. Ministro”…

Abbiamo fatto oltre ai tre 45 giri con “Voce del Padrone”, il 45 con “West Side”, una serie con “Combo Records” con la quale sottoetichetta “RT Club” abbiamo realizzato un paio di 45 non male come quello di protesta “Non Crede Sig. Ministro” e “Credimi”, nonché la versione italiana di “Wonderful world ( un mondo su misura)”.

11 – Con l’inizio degli anni settanta si perdono le tracce dei “Trolls”, mentre le cronache si occupano ampiamente di De Scalzi e soci. C’è un momento in cui i “Trolls” concludonoufficialmente la propria attività, magari per dar modo a Scarpettini e agli altri di poter svolgere esperienze umane e/o artistiche più gratificanti?

Nel ‘ 70/71 come “New Impression” usciamo in 45 giri con “Ride my See-saw” per la “Ariston”. Poi come “Nuova Impressione” facendo un progressive di tutto rispetto vedi il 45 giri“Impression” e “Suspence” per “Cariamur” etc etc ( ma vuoi che scriva un libro?).

12 – I “New Trolls”. Sulla loro nascita circolano varie voci e quella più ricorrente concerne il giornalista appassionato di musica leggera che si provò a mettere sulla carta i nomi dei cinque strumentisti più validi della scena genovese. Finì che i cinque s’incontrarono davvero e l’immaginario diventò una realtà… Puoi dirmi qualcosa su di loro? Sulla loro nascita, ma anche sulla loro musica e sulla loro proverbiale litigiosità…

Sulle cose personali di Vittorio & “NEW” non voglio parlare… Non so come si sono uniti, ma so come si sono disuniti… Troppi galli…Poca armonia…Troppo pensare ai soldi… Non ci si può odiare e stare insieme…Musicalmente grandi, forse i migliori… Gestione e testa zero…E mi fermo qui.

13 – Ti dice qualcosa il nome “Napoleone”? Sai che si trattò di uno pseudonimo assunto da De Scalzi in un periodo della carriera abbastanza prossimo a quello della vostra collaborazione?

Non sapevo di questo pseudonimo… Ma gli calza a pennello…

14 – Devono passare molti anni perché si risenta parlare dei “Trolls” e la verità è che in molti neanche se ne accorgono. Io e pochi altri, come ti ho già detto, abbiamo memoria di un passaggio televisivo del gruppo a “Discoring” verso la fine del decennio, periodo Gianni Boncompagni. Ricordo di aver visto anche il disco in una radio privata. Sbaglio o lo realizzò la “Cetra”? Quali erano i titoli dei brani? Chi furono, nell’occasione, i tuoi compagni di avventura? C’era un progetto discografico “a lungo termine” (leggi LP e magari non solo uno)?

Vero. Ci richiamarono a fare questa trasmissione e uscì un 45 giri dai titoli “ Yu Panema Du” e “Sole sulla Tua Pelle” per la “Cetra”, ma senza progetti…Era la formazione che derivava da “Nuova Impressione” con Benny Gaibotti e Franco Bordin…Dove per la prima volta inserii delle donne…L’anticipo di quello che poi diventò il quartetto vocale degli “Omelet”.

15 – Verso la fine degli anni settanta Scarpettini è anche impegnato nel progetto “Omelet”. Numerosi sono i passaggi televisivi e le produzioni discografiche. Ancora una volta un gruppo, che fra le altre cose prende parte al “Mercato Internazionale Musica & Spettacolo (M.I.M.S.)” del ’78 e come ospite fisso al “Fantastico” dell’anno dopo. Prima collaborazione con Paola Rosmini in arte Paula Rose, ma il quartetto era costituito anche da Tony Rosati e Stefania Mattoccia… Cosa ricordi di questa esperienza?

Infatti iniziò il progetto “Omelet” che mi portò grandi soddisfazioni ed una nuova ondata di successo…. LP, “Sanremo”, “Fantastico 1” e tutti i passaggi televisivi possibili ed immaginabili e in tutte le TV RAI e le nascenti private. Giusti gli elementi che riporti. Attualmente gli “Omelet” sono tornati a vivere (dal 2003) e come saprete eravamo denominati gli “ABBA ITALIANI” ed in questo momento…Iinfatti siamo usciti recentemente con un CD, “THE BEST OF OMELET”, un’antologia con vecchio e recente. All’epoca produssi anche come solista Paula Rose, mia ex seconda moglie, con la quale uscii con 5 Lp consecutivi, “Regina Bomba Re Computer”, “Profumo di Blues”, “Sos Pianeta Terra”, “Profumo di Rock” ed anche con un LP omaggio a Rino Gaetano, “Non Solo Canzonette”, brani di Rino cantati da Paula. Che portai di nuovo a Sanremo nel 1989 con “Il Leone e la Gazzella”.

16 – Nel 1980, sempre con gli “Omelet”, Scarpettini è a Sanremo con una canzone molto carina, in seguito ripresa in un video che costituisce la sigla finale di un “Premio Rino Gaetano” televisivo. E’ un’edizione che prevede eliminatorie ed è proprio il gruppo a farne le spese… Nell’occasione sembra che Scarpettini se la prenda parecchio e che debbano levargli dalle mani l’organizzatore del festival…

Quando facemmo “Sanremo ‘80” con gli “OMELET” e sapevo dalle votazioni che eravamo passati in finale, mi infuriai allorché arrivarono sul palco con un foglietto scritto a pennarello e le votazioni erano cambiate escludendoci dalla finale…La mia reazione fu abbastanza violenta e me ne pento, anche se avevo ragione, perché fui scomunicato per un po’…

17 – Nel giugno del 1981 scompare tragicamente Rino Gaetano, cantautore fra i più amati dal pubblico italiano in generale (da quello degli anni settanta in particolar modo), e Pino Scarpettini lo commemora dedicandogli un “Premio Rino Gaetano” la cui prima edizione risale al 1982 e tuttora in auge ai nostri giorni. Attraverso questo premio, scopre e rivaluta una quantità di validi esponenti della nostra canzone d’autore… Che ricordo conserva di Rino Gaetano? E poi: quali sono gli artisti che maggiormente ricorda sul palco della manifestazione?

Ho ideato ed organizzato il “Premio Rino Gaetano” dal 1982 sino ad oggi nelle sue varie evoluzioni e cambiamenti, oggi inglobato nel contenitore SPAZIO D’AUTORE… Ha compiuto 25 anni. Ho prodotto per la “RAI” per circa 20 anni la trasmissione relativa al “Premio” dal quale sono usciti tanti artisti nuovi ed emergenti, oltre a Paula, Colombini, Oreglio, Giampiero Artegiani, Pino D’Angiò. Molti di questi entrarono a far parte della mia storica etichetta la “”..orchè s”bbia”CLOU”, nata nel 1973, famosa per la sua indipendenza e litigiosità nel voler che lo spazio ai nuovi fosse maggiore e più rilevante… Feci una marcia su Sanremo guidando una protesta con un manipolo di piccoli discografici e i giornali definirono la rivolta dei “Peones” che io guidavo. Tanti artisti sono passati dal “Premio Rino Gaetano”, da Ruggeri a Concato, da Zero a Zucchero, dagli “Stadio” ai “New Trolls”, da John Denver ai “Platters”, dalla Nava alla De Sio, da Graziani a Barbarossa a De Piscopo alla “PFM” al “Banco” ai “Nomadi”, ai “Matia” etc…

18 – Visto che abbiamo parlato di Sanremo, non da oggi tappa obbligata per chi voglia far musica ed essere anche un personaggio conosciuto, quali rapporti ha avuto Scarpettini con il festival al di là della partecipazione degli “Omelet” nel 1980 e del tentativo di Paola Rosmini nel 1989? Ci ha provato ad andarci in altre occasioni? Magari in compagnia dei “Trolls”?

Sanremo è sempre stata un ‘ossessione…Per 20 anni ho mandato brani a Sanremo e credo potrei farci degli album di successo se li pubblicassi tutti.

19 – Abbiamo visto che i “Trolls” realizzano l’ultimo disco del primo periodo nel ’69 e fanno una timida reunion una decina d’anni più tardi. Decisamente poco, considerata l’importanza del “marchio”, a proposito del quale giova anche ricordare il fatto che Scarpettini ne è proprietario. Ci ha mai pensato, Pino, ad altre reunion? E’ una cosa nei progetti futuri?

Reunion? Ma attualmente rimangono gli “OMELET”, con me c’è Stefania Mattoccia, insieme ai due nuovi, Mario Botteghi e Sindy Scarpettini (mia figlia)… Avevo pensato ai “TROLLS”… Ma c’è sempre troppa confusione, anzi adesso ancora di più…È una vera pazzia!

20 – Un po’ tutti sappiamo cosa fanno adesso i “New Trolls”. Sono più o meno tutti ancora in circolazione, solo di qualcuno si sono perse le tracce, e tutti sono impegnati a portare avanti progetti musicali che si rifanno alla vecchia sigla e al vecchio sound. Non sappiamo più nulla invece dei Guido e dei Menin, mentre Piero Darini dovrebbe essere la stessa persona che torna a collaborare con De Scalzi ai tempi di “Atomic System” e che incide un singolo per la “RCA” come cantautore nel ’76 o giù di lì.

Cosa fanno gli altri?…. Ugo Guido è da anni fisso a Manila dove ha trovato il suo paradiso, l’ho riveduto lo scorso anno, quando c’è stato il tentativo di reunion “TROLLS” insieme a Giulio Menin (ma non fanno più musica per professione), Luciano Milanese è divenuto un grande jazzista, Piero Darini gestisce un teatro a Roma dopo la collaborazione con De Scalzi.

21 – Dalle biografie che circolano nel web sembra che, dopo anni di “dietro le quinte”, Scarpettini ci abbia ripreso gusto. E in effetti risulta fra i protagonisti di un musical ma anche, più recentemente, è impegnato in una rifondazione degli “Omelet” con la vecchia compagna Stefania Mattoccia. C’è anche Sindy Scarpettini, che gli appassionati fruitori del “Premio Rino Gaetano” ricordano giovanissima interprete della canzone della mela (“Io do una mela a te, tu dai una mela a me…”).

Come ho detto c’è stata la ripresa “Omelet”, ho scritto e prodotto il musical “MAY BE”, basato su un processo per trapianto di cuore, una storia incredibilmente emozionante ed assurda, ma che potrebbe essere vera…etc.…E vedo che siete informati anche su SINDY e sui suoi trascorsi prima che decisioni assurde della mia ex prima moglie gli rovinassero la carriera facendola smettere… E a 20 anni di distanza, periodo in cui poco ahimè ho visto mia figlia, eccola che torna come se non avesse mai interrotto…Per me una grande soddisfazione anche se un grande rammarico e rabbia per quella decisione sconsiderata. Nel frattempo ho scritto anche un libro autobiografico “LA STANZA DEL SOGNO” che consiglierei a chi vuole intraprendere questa “scelta di vita”, perché questa passione, questa malattia, questo virus legato alla musica, non lo considero un lavoro, ma una vera e propria “scelta di vita”.Un’anteprima: gli “OMELET” stanno per uscire con un CD di brani “Abba” tradotti da me in italiano. Per ora 4 brani per le radio: “Mamma mia”, “Fernando”, “Dancing Queen” e “Waterloo”… Ecco che tornano gli “ABBA ITALIANI”… E la storia continua…Cari saluti.

ecco un po’ di materiale video che riguarda Pino Scarpettini:

MAY BE (forse) tratto dal musical omonimo di Pino Scarpettini con le coreografie di Erminia Moscato. Interpretato dalla “Compagnia All Show di Spazio d’Autore Ass.ne Culturale” diretta da Pino Scarpettini ed Erminia Moscato.

PAX & LOVE – di Pino Scarpettini – eseguono THE UNITED TRIO ( paul moss-juanma-mami rob) con orchestra ritmo sinfonica e coreografie di Erminia Moscato, in occasione del MAXICONCERTO/Spazio d’Autore dedicato a Giovanni Paolo II per Rai Tv Rete 2 per UNICEF e AIDO con il patrocinio di Siae, Afi e Comune di Termoli.

REGINA BOMBA RE COMPUTER ( per un mondo migliore in favore del WWF) di Pino Scarpettini. Interpretano i New Rainbow con Paula Rose.(1985). Nel coro c’è un personaggio che diventerà famoso, sapete dire chi è???? inviare mail a: info@cloudisque.it

omaggio di Pino Scarpettini agli studenti della Tien an men canzone premiata da Amnesty International30.10.89 singer PAULA ROSE




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